Oman, abbigliamento e accessori

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Oman, abbigliamento e accessori

In Oman certe tradizioni non si dimenticano… e si rispettano!
L’abbigliamento è una di queste e riconoscere gli omaniti in mezzo agli indiani, bengalesi, pakistani che popolano il paese è abbastanza facile.

Se vedete un uomo indossare una tunica bianca lunga fino alle caviglie e con le maniche lunghe, state sicuri che si tratta di un omanita doc.
Questa lunga tunica è la dishdasha, di ottimo cotone e tradizionalmente bianca, ma può anche essere di altri colori (nocciola, blu, lilla, nero). Dal taglio perfetto ed elegante, ha una lunga apertura a fessura al centro del petto e una nappina spesso impregnata di profumo che pende da un lato del collo chiamata furakha, dei ricami intorno a polsi, collo, schiena e lungo l’apertura. Quest’abito ha attraversato secoli di storia e probabilmente continuerà il suo lungo cammino, essendo pensato per proteggere dal calore del sole.
Sotto la dishdasha gli uomini indossano il wazar, un pezzo di stoffa sistemato come un pareo che serve da indumento intimo.
Il capo è coperto dalla kumah, una papalina cilindrica arricchita da ricami colorati proveniente dal vicino Zanzibar, o da un turbante chiamato mussar, una stoffa quadrata in kashmir proveniente dall’India (per gli occidentali la cosiddetta keffiah).
Il mussar ha una connotazione più ufficiale rispetto al kumah, che è invece utilizzato quotidianamente. I sandali sono le calzature più apprezzate e gli anziani usano spesso un bastone da passeggio.
Un accessorio importantissimo, immancabile durante le cerimonie ufficiali, è il tradizionale pugnale chiamato khanjar. Curvo e affilato su entrambi i lati, per gli uomini è simbolo di stima e prestigio. Viene portato, dentro la sua fodera, su una cintura indossata in vita. La parte anteriore della cintura può essere costituita da filamenti d’argento intrecciati, oppure essere finemente ricamata con fili d’oro o d’argento. Il khanjar è sicuramente uno dei maggiori simboli del patrimonio omanita, presente anche sulla bandiera tradizionale.

L’abbigliamento femminile si distingue da quello maschile per i suoi colori vivaci, spesso ispirati alla tradizione indiana e africana.
L’abito femminile si chiama omaniya ed è composto da quattro parti: la dishdasha femminile, il sarwal, la waqaya e il lahaf.
La dishdasha si estende normalmente fino al ginocchio o oltre. Ha una scollatura alla base del collo, maniche abbondanti fino al polso e un’apertura frontale. Come quella maschile, è di solito in cotone, a volte misto a seta. Anch’essa presenta ricami precisi e la nappina che scende dal collo.
sarwal sono i pantaloni indossati sotto la dishdasha, a volte utilizzati come indumento intimo. Sono larghi e morbidi e vengono indossati fin sopra i fianchi. Come la dishdasha, sono anch’essi fatti di cotone o di seta e cotone. La particolarità dei sarwal sta nei suoi vasti modelli, che si differenziano per i ricami a seconda della regione.
Il waqaya è un altro vestito, lungo più o meno 150 cm e più ampio rispetto al primo. È spesso costituito da un telo più leggero e presenta delle frange corte lungo entrambi i lati. Ha una spessa orlatura di lana in una varietà di colori. 
Lahaf è un termine oggi popolare per indicare il velo, rigorosamente senza frange.
Potremmo tradurlo come “scialle”. Tradizionalmente, al contrario di quanto si possa pensare, il velo non era avvolto intorno alla testa ma ne copriva solo la parte superiore, circondando i lati del viso e cadendo sulla schiena. 
Oggi, soprattutto nelle grandi città, le donne indossano l’abaya, un lungo e pratico vestito di colore nero di tradizione saudita, che portano sopra l’abbigliamento quotidiano o sopra abiti eleganti e colorati, sfoggiati solo in famiglia.
Le donne del deserto indossano tradizionalmente una maschera nera in tessuto che scopre solo la bocca, usata un tempo per proteggersi dal sole e dalla sabbia. Oggi le maschere sono invece usate come decorazione e simbolo della tradizione omanita e possono essere di diversi colori.
Ai piedi indossano scarpe o sandali, chiamati nahl. I bracciali sono un accessorio popolare per le donne dell’Oman, che possono portarne anche una dozzina su ogni polso.
Le collane non sono indossate tutti i giorni, ma vengono riservate alle occasioni speciali, così come l’ornamento per la fronte.
Gli orecchini sono invece immancabili.